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Il focus del Festival di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 26/27 agosto 2024), giunto alla ottava edizione, si concentra sul tema INTELLIGENZE osservato da vari punti di vista e nell'impatto che l'IA ha giù avuto, e avrà, a seconda dei settori in cui è, o sarà, applicata.
Interpelliamo Franco Manti, dell'Università di Genova, che segue l'organizzazione del Festival e in particolare coordina alcuni panel nel campo economico.

Il tema INTELLIGENZE declinato dal suo punto di osservazione e studio. Quali sono gli effetti che già si colgono e quelli prevedibili in prospettiva a breve e lungo termine?
Le imprese, ma anche la PA stanno vivendo una fase di forte cambiamento connotata da ulteriori sviluppi di web 4.0 ossia, dalla connessione fra internet e IA. Industria 5.0 si caratterizza per l’attenzione alla dimensione etica e politica sviluppando un’idea di impresa intesa come sistema aperto capace di dare il proprio contributo al superamento dei limiti della quarta rivoluzione industriale dell’aumento delle disuguaglianze all’interno dei singoli Stati e fra gli Stati, l’inquinamento, i mutamenti climatici, le minacce ai diritti fondamentali delle persone e alla democrazia stessa. Pertanto, industria 5.0 si pone come Collaborative Industry, dove la collaborazione fra uomo, ICT, robotica e IA genera prodotti che rispondano agli effettivi bisogni delle persone e rispettino le esigenze ecologico-ambientali. Ne consegue una produzione di valore sia materiale che immateriale dove risorse economiche e capitale etico costituiscono un anello ricorsivo. Al centro di questo modello, ci sono l’approccio human centric, la sostenibilità e la resilienza. In particolare, per quanto riguarda la sostenibilità si tratta di sviluppare sistemi di produzione basati su energie rinnovabili riducendo del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 e di approdare a un modello di sviluppo ecoeconomico che favorisca la crescita qualitativa.
Anche l’amministrazione digitale può assolvere un ruolo strategico in questa prospettiva si pensi, ad es., all’e- procurement pubblico e all’e-marketplace nella PA, oppure alla relazione tra telelavoro nella P.A. e le politiche economiche, sociali, ambientali. In conclusione la forte caratterizzazione etica di una integrazione sostenibile fra web, IA e robotica richiede l’affinamento di criteri di valutazione ESG (Enviromental, Social, Governance) che, peraltro, sono sempre più richiesti come generatori di valore per le imprese, ma anche per la PA.

Quali sono gli obiettivi del panel Intelligenza Artificiale e sostenibilità ambientale, economica, sociale che ha organizzato per questa edizione del Festival di Bioetica?
Il primo e principale obiettivo è quello di un confronto interdisciplinare, che mette in campo specifiche competenze tecniche, economiche, sociali relative, teso a meglio comprendere quali sono prospettive di sviluppo ed eventuali rischi relativi alle diverse e integrate dimensioni della sostenibilità. Il confronto avverrà, anche, sulla base di esperienze pratiche quali, ad es., l’implementazione dei gemelli digitali o quelle condotte dalle Camere di Commercio, nel nostro caso da quella di Genova, riguardo a industria 4.0. Un secondo obiettivo è quello divulgativo affinché anche i non addetti ai lavori abbiano maggiori consapevolezze riguardo all’impatto economico, sociale e culturale dell’IA. Infine, verrà considerato come l’IA possa favorire la transizione ecologica tanto necessaria quanto difficile e problematica contribuendo a far sì che sia anche “eticamente sostenibile”.
Intervista a cura di Tiziana Bartolini

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