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Patologie da inquinamento elettromagnetico

Maria Nicoletti, Maria Antonietta Pedana

DAsMeLab, Università di Napoli “Federico II”, Azienda Universitaria Policlinico

I campi magnetici naturali, i campi elettromagnetici, e soprattutto, le loro interferenze in corrispondenza delle camere da letto, vengono considerati particolarmente dannosi ed amplificano i loro effetti negativi se, sulla perpendicolare, è presente un corso d'acqua naturale o una anomalia geologica (gas naturale, faglie, etc.). Fortunatamente non tutte le zone perturbate inducono effetti patologici: ciò dipende dal tipo e dall'intensità della radiazione, nonché dalla durata dell'esposizione; gli effetti variano da individuo ad individuo.
Con il termine geopatologia si intendono gli effetti in rapporto alla salute umana nella sua globalità psicofisica con riferimento all'influenza esercitata dalle radiazioni elettromagnetiche.
L'interesse medico-sanitario relativo all'inquinamento elettromagnetico riguarda l'eventuale esposizione della popolazione a campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi da impianti per teleradiocomunicazioni e l'esposizione a campi a 50Hz prodotti da linee ad alta tensione della rete elettrica nazionale. Le interazioni dei campi elettromagnetici con i sistemi biologici assumono diversa configurazione a seconda della frequenza, intensità e tempo di esposizione e, conseguentemente, ogni tipo di radiazione può dar luogo ad effetti diversificati.
Gli effetti termici per i campi a radiofrequenza e microonde originati principalmente dai sistemi di radiotelecomunicazione, sembrano produrre effetti cancerogeni (melanoma), come nel caso della radiazione ultravioletta derivata da lunghe esposizioni solari e dall'uso improprio di lampade abbronzanti. Ancora poco conosciuti sono gli effetti sulla salute derivanti dai campi a bassa frequenza (ELF) generati dalle linee ad alta tensione, unitamente agli strumenti elettrici presenti in ambiente lavorativo e domestico. Secondo numerose indagini epidemiologiche l'esposizione cronica a campi elettromagnetici (come ad es. avviene per chi vive in prossimità di elettrodotti) è stata messa in relazione con un incremento di incidenza di leucemie infantili anche con campi magnetici molto deboli, inferiori cioè a 0,2m T (milliTesla). La disregolazione del sistema immunitario nella maggioranza dei soggetti esaminati sembra evidenziare la stretta correlazione tra i campi elettromagnetici e la ghiandola pineale. Le misurazioni effettuate confermano, infatti, il coinvolgimento del sistema immunitario e della sfera sessuale.

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