Gianfranco Nicora
Il comandamento non uccidere riguarda tutti i viventi
(Report della Relazione del 20 maggio 2012 al CONVEGNO TEOLOGICO ECONOMIA, ECOLOGIA, Piacenza Università Cattolica)
«Non uccidere» è il comandamento che Dio, tramite Mosé, ha dato al suo popolo. Gesù lo riprende per superarlo «Avete inteso che fu detto “Non uccidere”. Ma io vi dico di non odiare nessuno e di amare e perdonare tutti.
Il comandamento non uccidere si estende anche agli animali? Come prima cosa si può notare che il comandamento, nella sua dizione sintetica («non uccidere»), non esclude gli animali. Infatti, dice «non uccidere» anziché «non commettere omicidio».
L’universo con tutte le creature è affidato all’uomo, perché se ne prenda cura secondo il disegno di Dio. L’uomo non è il padrone dell’universo, ma il fratello maggiore. Il Cantico delle creature di Francesco esprime poeticamente il sentimento della fratellanza universale
E’ certo che gli animali hanno dei diritti e sono esseri innocenti e che l’uomo ha dei doveri e delle responsabilità: non ha il potere di creare la loro vita, non ha il potere di toglierla.
Inoltre tutta la creazione è orientata alla realizzazione di «nuovi cieli e terra nuova».
Le realtà ultime non riguardano soltanto l’uomo, ma anche gli animali, le piante, i fiori e ( non dimentichiamocelo)…..gli angeli
Nella Bibbia si parla di un futuro dove tutte le creature vivranno insieme in pace, la morte non ci sarà più e come preannuncia Isaia “Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli.Il leone si ciberà di paglia, come il bue.Il cucciolo d’uomo giocherà con i piccoli del serpente sulla buca.
Va pertanto rivisto tutto il comportamento etico cristiano dei confronti delle altre creature: vivisezione, sperimentazione, allevamenti intensivi, macellazione sono tutte realtà che vanno riviste nell’ottica dell’amore verso tutto il creato. La stessa sensibilità che porta i cristiano a rispettare la vita dell’uomo dal momento del concepimento al momento della morte deve essere applicata agli animali e ai vegetali. Questa diventerebbe una vera rivoluzione non solo culturale ma anche economico-sociale! Ma se siamo cristiani dobbiamo essere coerenti.