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Il 22 e 23 agosto 2021 si tiene la quinta edizione del Festival di Bioetica 2021(Santa Margherita Ligure)
La Giustizia. Uomo, Ambiente, Animali

Seminari, tavole rotonde, dibattiti, performances artistiche
Villa Durazzo e Anfiteatro Bindi

Oggi stiamo diventando sempre più consapevoli, anche a causa dell’emergenza pandemica, dell’idea di salute globale e della necessità di puntare su una seria politica dell’ambiente, secondo lo spirito che anima il nuovo piano d’azione per l’economia circolare lanciato dalla Commissione Europea nell’ambito del Green Deal. Sta crescendo anche la consapevolezza che distruggendo la Terra rompiamo un patto tra le generazioni.

Quali diritti neghiamo a chi verrà dopo di noi? Il discorso sui “Diritti delle Generazioni future” ci richiama all’etica della responsabilità, all’imperativo ecologico formulato dal filosofo Hans Jonas:”Agisci in modo che le conseguenze della tua azione non distruggano la possibilità di un’autentica vita umana sulla Terra”.

Su questa base si è avviato un importante dibattito su un tema di cruciale interesse per il nostro tempo, quello della “Giustizia ambientale”, un concetto nato negli anni ’70 sull’onda dei movimenti ambientalisti, e che si è progressivamente sviluppato fino a diventare una sorta di paradigma capace di affrontare diverse questioni di grande complessità, quali il cambiamento climatico, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la salute e la sicurezza dei lavoratori, i pesticidi, la gestione delle aree verdi e dei parchi pubblici, lo smaltimento dei rifiuti, l’ubicazione degli impianti industriali, il riciclo, la tutela della fauna. Quello che emerge da questo primo sommario elenco è lo stretto collegamento tra rischi ambientali e diseguaglianze economiche e sociali, a partire, innanzitutto dalle diseguaglianze nella distribuzione dei beni, dal mancato riconoscimento dei gruppi sociali più vulnerabili e, conseguentemente, dalla loro esclusione dal processo sociale e politico.

Ma non sono queste, a ben riflettere, le tre fondamentali dimensioni della giustizia: distribuzione, riconoscimento, partecipazione? Al tema della Giustizia, il valore più universalmente rivendicato e bisognoso, quindi, per la sua stessa polisemia di essere definito ed esplorato nei suoi diversi significati e nelle sue varie declinazioni – umana, ambientale, animale – sarà dedicata la quinta edizione del “Festival di Bioetica”.

Entrati nel Secolo Biotech, viviamo in un’epoca di nuovi diritti in cui, tuttavia, non risultano pienamente garantiti alcuni diritti sociali elementari tra cui – fondamentale – quello alla salute e alla prevenzione delle malattie. Se la “salute per tutti” è indicata come obiettivo in tutte le Conferenze Mondiali, la gestione delle politiche sanitarie è assunta di fatto da istituzioni finanziarie internazionali che collegano il perseguimento della salute allo sviluppo economico adottando criteri mercantili anzichè, capovolgendo la prospettiva, considerare il miglioramento della salute come condizione base dello sviluppo. In base alla “Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani”(2005) il patto sociale che aveva caratterizzato il Welfare State dovrebbe evolvere verso un “ Welfare di Comunità” che, senza sostituirsi o sovrapporsi al ruolo dello Stato, potenzi la medicina territoriale e in cui individui, famiglie, associazioni cerchino di costruire nuove forme di incontro e di assistenza, sperimentando interventi adeguati ai nuovi bisogni di salute.
In tal modo un tema classico della filosofia politica – il benessere da intendersi come “ben vivere” – rientra pienamente nel campo della bioetica globale. Le conoscenze di cui oggi disponiamo, insieme al nuovo potere offerto dalle biotecnologie, esigono infatti una riflessione a tutto campo che tenga conto della rete di relazioni che ci collega alla natura e agli animali ed estenda la giustizia oltre i confini della nostra specie. Ciò rende evidente che la ricerca di una giustizia davvero globale non può non comprendere soggetti che fino ad anni recenti non erano ritenuti degni di considerazione etica e giuridica, come l’ambiente e le altre specie ma, insieme, richiede di pensare quale tipo di giustizia le nazioni possano pretendere nell’ambito dei loro reciproci rapporti.
La crisi sanitaria che stiamo vivendo trascende infatti i confini nazionali e richiede soluzioni globali: apparteniamo ad una comunità mondiale, siamo cittadini di un mondo interconnesso, ma siamo anche membri di un ecosistema in cui la salute di ogni elemento – umano, ambientale, animale – è strettamente dipendente da quella degli altri. Per questo la sfida che sembra riservarci il futuro prossimo è quella di una cittadinanza planetaria in grado di elaborare carte dei diritti e di progettare istituzioni sovranazionali capaci di tracciare quelle che la filosofa Martha Nussbaum definisce “le nuove frontiere della giustizia”. La V edizione del Festival di Bioetica avrà la durata di due giorni (22 e 23 agosto) e sarà preceduta da anteprime che si terranno in alcuni comuni della città metropolitana nella primavera/estate del 2021. Hanno già garantito la loro partecipazione con loro esperti: Università degli Studi di Genova, Unesco Chair in Bioethics, Biogem, Polo di Biodiritto (Napoli), Eco Istituto Re-Ge.
E’ stato richiesto il patrocinio al Comitato Nazionale per la Bioetica, alla Regione Liguria, al Comune di Genova e Città metropolitana, Istituto di Tecnologie Avanzate

Il FESTIVAL DI BIOETICA intende

Promuovere il confronto e il dibattito pubblico sulla giustizia nelle sue articolazioni ambientali, economiche, sociali, sanitarie, interspecifiche

Implementare un approccio pluridisciplinare capace d'interpretare e porre in relazioni le articolazioni di cui sopra

Favorire l'incontro fra bioeticisti e operatori impegnati nelle professioni e nel volontariato al fine di sviluppare il confronto di esperienze ed eventuali future collaborazioni

Sviluppare le questioni poste dal rapporto giustizia - sostenibilità - responsabilità sia sul piano dei possibili sviluppi teorici che delle implicazioni pratiche in vari ambiti (ambiente, economia, sanità, rapporto con le altre specie)

Proporre una cultura della sostenibilità fondata sull'idea di sviluppo qualitativo

Programma
VILLA DURAZZO
22 agosto. Le nuove frontiere della giustizia
Ore 14.30. Benvenuto in musica. Apertura del Festival e Saluti delle Autorità
Ore 15.00. Bisogni di cura e diritti umani .La medicina di prossimità.
Ore 16.00. Donne e giustizia. Una road map per l’eguaglianza di genere .
Ore 17.00. Giustizia sociale e dignità umana. I diritti dei più vulnerabili .
Ore 18.00. Le strade dei diritti.Le Associazioni si raccontano .

ANFITEATRO BINDI
Ore 21.00. Agorà. I volti della Giustizia. Visioni in dialogo
Con accompagnamento di musica, poesia e danza

VILLA DURAZZO (In collaborazione con Ecoistituto Re-Ge)
23 agosto. Per una salute globale
Ore 14.30. Benvenuto in musica
Ore 15.00. La Giustizia ambientale. Un’agenda per la natura .
Ore 16.00. Verso un’ecologia della salute. Modelli di sostenibilità ambientale .
Ore 17.00. Animali in viaggio verso la giustizia… .
Ore 18.00. Percorsi di Giustizia.
Le Associazioni si raccontano

Dibattito

ANFITEATRO BINDI
Ore 21.00. Agorà. La Giustizia ai tempi del Covid. Tenere vivo il senso di ciò che è comune

Con accompagnamento di musica, poesia e danza

Ore 22.30. Conferimento Premio ‘Bioetica Festival’ alla Dr.ssa Linda Laura Sabbadini
Direttrice Centrale dell’ISTAT, Presidente del WW 20—Gruppo Internazionale di Lavoro sull’empowerment femminile

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