Premessa
Lo sviluppo dell’ingegneria genetica e l’utilizzo , sempre più frequente di nuove biotecnologie, ha reso necessario ed indispensabile una riflessione bioetica, che tenti di definire i problemi morali che la ricerca scientifica ha sollevato. Considerando quanto detto, nell’ambito del P.O.F. i professori Ianniello Antonio, Esposito Anna Maria, Esposito Maria Angela e Gravino Maria realizzeranno il progetto d’Istituto “ORIENTAMENTI BIOETICI” relativo anche al tema di riflessione “Bioetica, ingegneria genetica e test genetici”programmato per le attività delle scuole a.s. 2003/04 dall’Istituto Nazionale di Bioetica - Regione Campania.
Finalità
Far riflettere gli alunni sulle problematiche scientifiche e bioetiche delle nuove tecnologie evidenziando le implicazioni a carattere giuridico, sociale, etico, ecologico ed economico.
Offrire la possibilità agli allievi di dialogare con ricercatori ed esperti di bioetica.
Obiettivi Generali
Acquisire le competenze fondamentali nel campo dell’ingegneria genetica per cogliere gli aspetti scientifici e bioetici che le nuove tecnologie possono prospettare.
Comprendere come i meccanismi con cui si evolvono gli organismi siano stati in parte chiariti dalle scoperte nel campo della biologia molecolare.
Obiettivi specifici
Comprendere come la scoperta della struttura del DNA abbia spalancato le porte sul campo della ricerca biologica.
Collaborazioni
Istituto Nazionale e Regionale di Bioetica; Enti ed Istituti di ricerca; Dipartimento di scienze della vita e ambientali della SUN.
Aree Tematiche
1) Bioetica: genesi storica e sinossi cronologica
2) Tecnologia del DNA ricombinante e sue applicazioni.
3) Ingegneria genetica: etica e diritto.
4) Benefici e rischi delle biotecnologie.
5) Gli OGM
6) La farmacogenetica
7) Il progetto genoma umano e la Dichiarazione dell’Unesco.
8) Leggi a confronto sulla fecondazione assistita.
9) Test e screening in campo medico e sociale.
10) Privacy genetica e selezione degli embrioni.
Bioetica: genesi storica
La bioetica affonda le sue radici ideologiche sulle rovine della II guerra Mondiale, perché la immensa tragedia e gli orrendi crimini perpetrati dalla politica del terzo Reich, stimolarono le coscienze ad una profonda riflessione, nel tentativo di stabilire delle frontiere di etica e di comportamento che valessero per ogni uomo ed in ogni momento storico.
Vari organismi internazionali enunciarono i diritti inderogabili di ogni uomo:”ogni individuo ha diritto alla vita , alla libertà e alla sicurezza della persona”.
Il codice di Norimberga (1946), la dichiarazione Universale dei diritti Umani dell’ONU (1948), la Dichiarazione di Helsinki (1964) sulle sperimentazioni sull’uomo e la dichiarazione di Tokio sulle torture, contribuirono a creare una normativa sulla prassi medica e i diritti dell’uomo.
Contemporaneamente a questo aspetto giuridico, nacque una riflessione filosofica tesa a giustificare la razionalità e la eticità come “filosofia del diritto alla vita”.
Il papa Pio XII contribuì allo sviluppo di una morale medica che affrontava anche i problemi etici in quanto le soluzioni morali, proposte dal pontefice, trovarono riscontro anche in ambiti non ecclesiastici, imponendosi a livello culturale mondiale.
L’altra grande forza che mosse gli scienziati verso la riflessione morale fu il progresso della tecnologia biomedica.
Negli anni ’70 l’utilizzo delle tecniche del DNA ricombinante, dette un ulteriore impulso alla “domanda” di Bioetica anche su proposta dello srtesso Watson, scopritore della struttura del DNA, il quale, in una celebre audizione al Senato americano, chiese un intervento legislativo a regolare la materia della ricerca genetica.
Negli anni ’70 risalgono anche le prime realistiche ipotesi di fecondazione in vitro ed il dibattito etico sullo statuto dell’embrione.
Sempre nel 1970, l’oncologo Van R.Potter, nella famosa opera “Bioethics: Bridge to the Future” utilizzò per la prima volta il termine Bioetica.
Potter vide nella Bioetica la nuova disciplina in grado di rispondere agli interrogativi morali che lo sviluppo delle biotecnologie e della biomedicina ponevano all’attenzione di medici e pazienti.
Secondo Potter l’etica tradizionale, che in passato era stata considerata un settore degli studi umanistici, doveva essere necessariamente rapportata alla realtà biologica e, di conseguenza, la Bioetica doveva rappresentare un tentativo di sanare la frattura tra scienza della della natura (biologia) e scienza dello spirito (etica).
Sinossi cronologica
Alcune date che segnano il progredire della comunità culturale e scientifica verso la Bioetica e l’affermarsi di questa come “nuovo ramo del sapere”
1945–46 Codice di Norimberga
1948 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
1954 Fletcher (protestante) in “Morals and Medicine”fa una riflessione etica dei problemi della vita e della scienza impostata sui diritti umani.
1955-56 Intenso dibattito tra credenti e laici, tra cattolici e protestanti.(Fletcher, Ramsey)
1961 Rachel Carson scrive “Primavera silenziosa”, sugli effetti negativi derivanti dall’uso squilibrato di tecnologie ed interventi sull’ambiente
1962-65 Concilio Ecumenico Vaticano II: Riflessione teologico-morale sui temi della vita, ad opera di una Commissione Pontificia. Negli anni a seguire numerosi ed incisivi contributi della cultura cattolica alla costruzione della Bioetica.
Nella seconda metà degli anni sessanta, alcuni studiosi statunitensi (il filosofo cattolico D. Callahan, il ginecologo cattolico A.E. Hellegers ed il teologo protestante P. Ramsey) approfondiscono i temi etici relativi all’aborto e alla sacralità della vita.
1969 Callahan fonda a Hastingson-Hudson il primo Istituto per la Società, l’Etica e le Scienze della vita, che si propone di affrontare e fornire una soluzione alle questioni etiche emerse con le nuove conquiste nel campo biomedico, a prescindere da qualsiasi ideologia e religione.
1970 Nasce come termine e come concetto la parola Bioetica coniata dal prof:Van Renssenlaer Potter, che in qiell’anno pubblica il volume “Bioethics: bridge to the future” (Bioetica: un ponte sul futuro), in cui considera la Bioetica come un ponte di supporto al futuro per superare i pericolosi rischi collegati ad un abuso dei mezzi posti a disposizione dalla ricerca e dalla tecnologia alla scienza moderna.
Ai primissimi anni settanta si ha la costituzione del primo Centro che si definisca ufficialmente di Bioetica (The Joseph and Rose Kennedy Institute for the StudY of Human Reproduction and Bioethics)
1971 Hellegers e Ramsey, presso la Georgetown University di Washington, fondano “The Kennedy Institute of Ethics” con lo scopo di fare ricerca sull’etica medica e promuovere una bioetica, intesa come “ antropologia morale”
1973 Presso la Georgetown University di Washington inizia il primo programma di educazione graduale in Bioetica in collaborazione con il dipartimenti di Filosofia.
1978 A New Yorh, viene pubblicata l’autorevole Enciclopedia of Bioethics di W.T. Reich che rappresenta il più completo strumento per chi si occupi di temi bioetici, in cui viene evidenziato come applicare all’ambito biomedico i principi dell’etica tradizionale.
1978 Inizia, inoltre, a Washington, la pubblicazione della rivista bibliografico-scientifica “Bibliography of Bioethics”, che passa in rassegna tutti gli articoli ed i testi concernenti la bioetica scientifica.
1982 Raccomandazione del Consiglio d’Europa in merito al diritto di ereditare caratteri genetici che non abbiano subito alcuna manipolazione
1985 E’ istituita, in Italia, la prima cattedra di bioetica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma.
1988 L’assemblea della camera dei deputati approva, al temine di un dibattito sui “Problemi della vita”, l’istituzione del Comitato Nazionale di Bioetica.
1990 Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, nasce il Comitato Nazionale per la Bioetica, per formulare possibili atti legislativi in relazione alla ricerca biomedica e all’ingegneria genetica, nel rispetto della libertà e della dignità umana.
1991 Nasce l’Istituto siciliano di Bioetica a Palermo e ad Acireale.
1993 UNESCO: istituzione del “Comitato Internazionale di Bioetica”
1994 Viene costituito a Napoli l’Iistituto Italiano di Bioetica Campania – ONLUS- che intende proporre occasioni pubbliche di riflessione sui problemi morali, sociali e giuridici generati dagli sviluppi delle Scienze biotecnologiche.
1995 Seconda edizione della “enciclopedia of Bioethics”
1996 Viene costituito in Campania, il “centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica” (C.I.R.B.) per iniziativa della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione S:Tommaso, dell’Università Federico II di Napoli e della II Università di Napoli.
1998 Codice Deontologico del libero professionista con precisi riferimenti alla bioetica.
1999 Nuovo codice di deontologia medica
2000 Carta dei diritti fondamentali dei Cittadini Europei
2000-01 In alcuni Paesi inizia, in altri si intensifica l’attività legislativa su pronazione assistita, ingegneria genetica, clonazione, diritti dell’embrione.
2001 A Roma, presso l’Ateneo pontificio Regina Apostolorum, nasce la prima facoltà di Bioetica al mondo
Bioetica: una scienza da definire
La molteplicità delle definizioni dà la misura della incertezza di base sul contenuto di tale disciplina e sui suoi campi di applicazione.
Se ne riportano solo alcune…..
“La bioetica è lo studio interdisciplinare dell’insieme della condizione necessaria per una gestione responsabile della vita umana ( o della persona umana) nel quadro dei progressi rapidi e complessi del sapere e delle tecnologie biomediche”
(David Roy)
“La Bioetica è la scienza normativa del comportamento umano accettabile nell’ambito della vita e della morte”
(Pierre Deschamps)
“La Bioetica è lo studio delle norme che devono dirigere la nostra azione nel campo dell’intervento tecnico dell’uomo sulla propria vita”
(François Malerbe)
“La Bioetica è lo studio sistematico della condotta umana nell’area delle scienze della vita e della salute, esaminata alla luce dei valori e dei principi morali”
(Warren T.Reich)
“Lo studio sistematico della condotta umana nell’ambito della scienza della vita e della cura della salute i quanto questa condotta è esaminata alla luce dei valori morali e dei principi”
(Enciclopedia of Bioethics, New York 1978)
“Filosofia della ricerca e della prassi biomedica” (Sgreccia)
“Settore dell’etica che studia i problemi inerenti la tutela della vita fisica e in particolare le implicazioni etiche delle scienze biomediche”.
(Leone)
“L’etica applicata ai nuovi problemi che si sviluppano alle frontiere della vita”
(Viatora)
“L’etica in quanto particolarmente relativa ai fenomeni della vita organica del corpo, della generazione dello sviluppo, maturità e vecchiaia della salute della malattia e della morte”.
(Scarpelli)
La tecnologia del DNA ricombinante
La tecnologia del DNA ricombinante, sviluppata negli anni ’70, comprende una serie di tecniche in vitro che consentono di modificare le caratteristiche genetiche degli organismi.
La manipolazione dei geni, mediante le tecniche del DNA ricombinante, viene denominata Ingegneria Genetica.
Il DNA di una cellula può essere tagliato, incollato ed inserito o in batteri o in altri tipi di organismi capaci di riprodursi rapidamente. Si ottiene così un DNA ricombinante che contiene sequenze geniche provenienti da organismi differenti.
Formazione dei frammenti di restrizione
Per ottenere frammenti di DNA contenenti i geni da isolare, si utilizzano gli enzimi di restrizione, che sono normalmente presenti in diverse specie di batteri in cui hanno la funzione di “fare a pezzi” molecole di DNA estraneo (per es. di un virus).
Sono state identificate alcune centinaia di enzimi di restrizione diverse. Ciascuno di essi esegue il taglio di un qualsiasi DNA solo in corrispondenza di siti caratterizzati dalla presenza di una ben determinata sequenza nucleotidica.
La maggior parte degli enzimi taglia la molecola del DNA in frammenti di restrizione che risultano leggermente sfalsati con le estremità a filamento singolo. Le due estremità “appiccicose” possono aderire nuovamente l’una all’altra o possono aderire alle estremità complementari di un’altra molecola di DNA che sia stata tagliata dallo stesso enzima di restrizione.
Clonazione del DNA
La clonazione genica è un meccanismo mediante il quale si ottengono copie multiple di un gene isolato.
Si isola il DNA proveniente da due fonti diverse (per es. cellula batterica e cellula umana) . Si tagliano il plasmide batterico ed il DNA umano con lo stesso enzima di restrizione . Il plasmide viene tagliato in un sol sito di restrizione, mentre il DNA umano è tagliato in migliaia di frammenti. Nel plasmide è inserito il frammento di DNA umano che contiene il gene isolato mediante l’azione ella DNA ligasi.
Il DNA ricombinante così ottenuto è inserito in un batterio che si divide formando nuove cellule batteriche, ognuna delle quali contiene copie del DNA ricombinante e quindi anche del gene isolato.
Libreria del DNA
E’ una raccolta di frammenti di tutto il DNA del genoma di un organismo prodotti dall’azione dell’enzima di restrizione sul cromosoma e incorporati in plasmidi (libreria plasmidica ) o in fagi ( libreria fagica ) .
Un’altra libreria, più mirata , si ottiene mediante il clonaggio dei geni espressi, utilizzando l’enzima trascriptasi inversa che produce cDNA ( DNA complementare ) a partire da mRNA .
Reazione a catena della polimerasi ( PCR )
Alla fine degli anni ottanta è stata messa a punto il procedimento più usato per realizzare l’amplificazione del DNA ( PCR ).
Il frammento di DNA , che contiene il gene che interessa, viene scisso in vitro nei due filamenti singoli che lo compongono . Questi sono ripetutamente copiati da un enzima di replicazione ( RNA polimerasi ). Si ottengono , così , milioni di copie del frammento contenente quel particolare gene.
La mappatura dei geni: RFLP e sonda molecolare
La mappatura dei geni consente di individuare la posizione dei geni nelle molecole di DNA ed anche di descrivere la sequenza completa di basi che caratterizza ogni gene .
Un metodo di mappatura utilizza i polimorfismi della lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP).
Il DNA di due o più persone , tagliato con lo stesso enzima di restrizione, da luogo a frammenti di lunghezza differente, che vengono separati, mediante l’elettroforesi su gel, in base alle loro cariche elettriche e dimensioni .
Questo metodo permette di stabilire se due campioni biologici appartengono allo stesso individuo.
Un’altra tecnica per mappare i geni è quella che utilizza sonde molecolari a DNA, cioè filamenti di DNA marcati con sostanze radioattive o fluorescenti, che, mediante l’appaiamento delle basi azotate complementar, individuano determinati geni .
Applicazioni della tecnologia del DNA ricombinante
Terapia genica additiva e sostitutiva nell’uomo.
Impiego in campo legale (impronte digitali genetiche).
Produzione di proteine di interesse medico.
Modificazione genetica di organismi vegetali ed animali (OGM).
Curricolo di Bioetica
Istituto "Nicola Giustiniani" Cerreto Sannita (BN):
Istituto d'Arte - Cerreto Sannita (BN)
Istituto Tecnico industriale - San Salvatore Telesino (BN)
Sperimentazione e innovazione curricolare ai sensi della Legge 440/97 dell'introduzione del curricolo di bioetica nei corsi quinquennali dei due Istituti.
Gruppo di progetto:
Dirigente Scolastico: Prof. Ines Victory D'Angelo
Coordinatore: Prof. Sebastiano Paglione
Docente: Prof. Anna Ciarlo
Docente: Prof. Leucio Mazzarelli
Docente: Prof. Pia Romano