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Attività

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Prof.ssa Silvana Schiavone
Docente di lettere
Liceo Scientifico Statale
“E. Amaldi” - S. Maria C.V. (CE)

Il Progetto “Orientamenti bioetici“ che avrà come base di riferimento la “Convenzione di Oviedo” programmato per l’anno scolastico 2004-2005, si propone non solo di realizzare una presa di coscienza sulla grande rilevanza e importanza che la BIOETICA con le sue problematiche ha sulla nostra vita, evidenziandone quindi le implicazioni a carattere giuridico, sociale, etico, ecologico ed economico,ma anche di far conoscere, in particolare ai giovani, i contenuti della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e la Biomedicina e, di favorire un approccio scientifico e , insieme, eticamente qualificato ai vari temi oggetto della Convenzione. Il progetto, prevede infatti, la partecipazione di specialisti ed esperti del settore con lo svolgimento delle seguenti tematiche:

 

1) La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo
2) Il diritto alla salute, al benessere proprio e della famiglia
3) La fecondazione assistita e diritti dell’embrione
4) Eutanasia e accanimento terapeutico
5) Il rapporto medico paziente in una società multietnica
6) Diritti umani ed ingiustizia economica
7) Test genetici e screening in campo medico e sociale
8) Lo status giuridico delle informazioni genetiche

 

Ma cos’è la Bioetica e di cosa si occupa? Bios=Vita – Ethos=Etica
Il termine apparve nel 1970 in lingua inglese, nel titolo del libro pubblicato dall’oncologo Van Resselaer Potter ed indicava una nuova disciplina che ha come finalità la riflessione etica nell’area della biomedicina, della biotecnologia e della prassi medica.
La Bioetica-disciplina nasce in seguito alle atrocità della 2° Guerra Mondiale; le gravi offese alla dignità umana perpetrate nel corso del conflitto e giustificate da interessi militari e politici o col pretesto di ricerche pseudoscientifiche, portarono ad una reazione delle coscienze e al sorgere di un movimento di difesa del valore della persona e dei suoi diritti che tra il ’50 e il ’70 assunse una fisionomia accademica e scientifica, per il convergere di contributi di studiosi di varie discipline che tentarono di stabilire delle frontiere di etica e di comportamento che valessero per ogni uomo ed in ogni momento storico.
Da allora con l’ampliarsi della ricerca e della conoscenza, in campo biologico e biomedico, sempre più si è avvertita la necessità di verificare la liceità morale e la legittimità dell’autonomia stessa della ricerca scientifica, perché come ha affermato il Pastore Evangelico Paolo Castellina: ”Oggi molti hanno la sensazione che la scienza e la tecnologia medica, in rapido progresso e sempre più dotata di straordinarie capacità, quasi “giochi ad essere Dio”, pretendendo sempre di più la libertà di intervenire sulla vita umana a diversi livelli.E’ giusto? Fino a che punto può pretendere questa libertà? L’essere umano è un tabù intoccabile? Ma poi, chi è l’essere umano, e quali sono i suoi diritti e chi e come può farli rispettare?” Questi, dunque, sono i problemi di cui si occupa la Bioetica e, quando ci si è resi conto che è indispensabile conciliare la libertà e gli obiettivi della ricerca con la dignità e i diritti della persona, è nata anche la necessità di fissare dei principi sulla ricerca biomedica, comuni agli Stati Europei e, con questo scopo, il 4 Aprile 1997 ad Oviedo, nelle Asturie, il Consiglio d’Europa ha approvato la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e la dignità dell’essere umano riguardo le applicazioni della biologia e della medicina:
La Convenzione di Oviedo rappresenta la vera e propria Carta della bioetica europea; il documento è strutturato in 14 capitoli per un totale di 38 articoli, preceduti da un preambolo che riporta i motivi ispiratori della Convenzione:”consapevoli dei rapidi sviluppi della biologia e della medicina; convinti della necessità di rispettare l’essere umano sia come individuo che nella sua appartenenza alla specie umana e riconoscendo l’importanza di assicurare la sua dignità; consapevoli delle azioni che potrebbero mettere in pericolo la dignità umana da un uso improprio della bilogia e della medicina; affermando che i progressi della biologia e della medicina debbono essere realizzati per il beneficio delle generazioni presenti e future…” seguono le Disposizioni Generali; Consenso; Vita privata e diritto all’informazione; Genoma Umano; Ricerca scientifica; Espianto di organi e tessuti da donatori viventi a scopo di trapianto; Divieto di trarre profitto e uso di una parte del corpo umano; Violazioni delle disposizioni della Convenzione; Relazioni tra Convenzione e altre Disposizioni; Dibattito pubblico; Interpretazioni e seguito della Convenzione; I Protocolli; Emendamenti; Clausole Finali.
A questo punto è auspicabile che pur non volendo “mettere dei chiavistelli al cervello” come ha dichiarato Rita Levi Montalcini, in un suo discorso tenuto il 13 febbraio 2001 nella sala della biblioteca di Montecitorio, tutti tengano ben presente l’art.2 del cap.I delle Disposizioni Generali della Convenzione: Priorità dell’essere umano “Gli interessi e il bene dell’essere umano devono avere priorità rispetto al semplice interesse della società o della scienza”.

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