Anno accademico 2000-2001
Le domande bioetiche contemporanee, soprattutto quelle relative alla libertà o ai limiti della scienza e della tecnica, hanno sempre più a che fare non soltanto con i laboratori dei ricercatori e degli scienziati o le "caverne" dei filosofi e dei teologi, bensì con tutti i luoghi - anche fisici, architettonici ed urbanistici - nei quali si programma e si gestisce la vita umana e non umana dal nascere al morire. Così, non è indifferente alla stima che i gruppi umani mostrano per la qualità della vita o per la necessità d'intervenire con terapie sanitarie di fronte alla malattia/sofferenza, lo stesso strutturarsi delle persone e, dunque, delle città, degli edifici, degli spazi... dedicati a determinati momenti della vita, della malattia, della morte, della produzione di senso. Ecco perché i problemi della bioetica vanno acquisendo - oltre ai tradizionali profili medici, etici, sanitari... - sempre più dei profili sociali, giuridici, politici ed antropologico-culturali, soprattutto in una stagione in cui coloro che sono preposti alla produzione di norme ed al governo delle collettività si domandano se ci si debba limitare ad inventariare e codificare comportamenti maggioritari o addirittura "elitari", oppure se i diritti umani" si possano addizionare indefinitamente senza tener conto di altri rilevanti fattori in gioco (quali, ad esempio, l'ecosistema o gli animali non umani).
Modulo introduttivo: Critica della ragione bioetica, ovvero: condizioni di possibilita’ di un approccio disciplinare alle questioni etiche poste dalla tecnoscienza
Modulo di bioetica umana
Modulo di bioetica animale
Modulo di bioetica ambientale