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Attività

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PROGETTO DI STUDIO SUGLI EFFETTI BIOLOGICI DELL’ESPOSIZIONI A CAMPI ELETTROMAGNETICI

Mariella Nicoletti

Esistono ormai molti dati che documentano la capacità delle radiazioni non ionizzanti (NIR) di influenzare gli organismi viventi e i meccanismi biochimici molecolari di cellule sia in vitro che in vivo con effetti non dipendenti da fenomeni termici. Molti studi sperimentali su cellule in coltura hanno contribuito a fare chiarezza sui possibili meccanismi biologici che stanno alla base delle patologie causate dall’esposizione a radiazioni elettromagnetiche, a radiofrequenze e microonde.
Studi recenti hanno dimostrato che i NIR influenzano il metabolismo e la proliferazione cellulare inducendo effetti potenziamenti dannosi in tutti i comparti cellulari, dalla membrana citoplasmatica in cui risulta modificata la distribuzione delle proteine, al citoplasma e al nucleo in cui le NIR attivano una serie di eventi a cascata che coinvolgono enzimi intracellulari (signalling) e molecole di regolazione della crescita cellulare. Particolarmente rilevanti sembrano essere i dati sulla modulazione sui flussi di ioni calcio da parte delle NIR.
Gli effetti delle NIR sul controllo dell’attivazione di ormoni, sulla espressione di enzimi regolatori della crescita e sugli induttori chimici che promuovono il cancro hanno stimolato numerose indagini sul ruolo che questo tipo di radiazioni potrebbe svolgere nel controllo della crescita cellulare sia in condizioni normali che patologiche.
Per motivi biologici i bambini sono più sensibili degli adulti ai rischi ambientali: su scala mondiale i due terzi delle malattie prevenibili avendo cause ambientali colpiscono i bambini. L’età è un fattore determinante del rischio ambientale perché tutti i processi di assorbimento e di metabolismo sono accelerati nell’infanzia, mentre la vulnerabilità dei tessuti all’esposizione a varie sostanze presenti nell’ambiente è molto più accentuata che non negli adulti.
Inoltre i bambini sono esposti al rischio ambientale fin da piccolissimi o addirittura ancor prima di nascere in quanto assorbono sostanze nocive già nella fase di gestazione.
Secondo numerose indagini epidemiologiche l’esposizione cronica a campi elettromagnetici è stata messa in relazione con l’incremento delle leucemie infantili anche con campi magnetici molto deboli, inferiori ciò a 0.2 mT ( microTesla) .
I campi elettromagnetici quindi vanno annoverati tra gli agenti inquinanti potenzialmente a rischio per la salute umana e in special modo del bambino.

INFLUENZA DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI SUL SANGUE
Sono partita dallo studio delle influenze dei campi elettromagnetici sul sangue.
I globuli rossi sono le cellule del sangue deputate al trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti e dell’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. L’emoglobina contenuta nei nuclei dei globuli rossi è la sostanza che opera questo trasporto, grazie al ferro che contiene e che dà a queste cellule il loro colore.
Il ferro può magnetizzarsi in due modi, o per contatto con una calamita, o per effetto di un campo elettromagnetico. Un campo elettromagnetico si genera quando l’elettricità scorre in un filo avvolto in una bobina. Tutti noi siamo circondati da un gran numero di tali campi.
Alcuni sono irradiati da stazioni radiotelevisive, antenne radar, ripetitori per cellulari; altri, li possediamo in casa: radio, radiosveglia, coperta elettrica, forno a microonde, televisore,computer,altri apparecchi con tubi catodici, telefoni portatili e cellulari, walkie talkie, macchine fax,videogiochi, lampade al neon, apparecchiature elettroniche in genere e perfino i fili della corrente. Dagli schermi TV e computer escono grandi quantità di ioni ed elettroni, che vanno a depositarsi sui tessuti, sugli organi e sui centri energetici superiori, i più delicati di tutto il sistema energetico. L’elenco non è esaustivo.
Questi campi girano tutt’intorno alle nostre stanze e creano campi elettromagnetici in grado di magnetizzare il ferro e quindi anche i globuli rossi. Il fenomeno del sangue elettrico è stato studiato da medici e ricercatori. (Energie Sottili - Roberto Zamperini)
Con il microscopio in campo oscuro si osserva come effetto dell’inquinamento da campi elettromagnetici sul sangue, un impilamento dei globuli rossi (Fig. n. 2).

Globuli rossi presenti nel sangue.
Fig. n. 1

Globuli rossi presenti nel sangue, in presenza dei campi elettromagnetici.

Come è noto i globuli rossi contengono degli atomi di ferro. Esistono buone ragioni per ipotizzare che i globuli rossi del sangue possano elettrizzarsi e magnetizzarsi, attraendosi l’un l’altro, formando vere e proprie pile e facendo così aumentare la VES.
La VES misura la fluidità del sangue: più è alta la VES, meno fluido è il sangue. Quando il sangue è magnetico, i valori della VES si innalzano. Generalmente una VES alta è interpretata come l’indizio di un’infezione. Ma nel caso del sangue magnetico la VES può essere alta senza che si sia in presenza di alcuna infezione. Risultato del sangue magnetico è sia una sua minore fluidità, sia un calo della sua capacità di trasportare energia verso le cellule, i tessuti e gli organi. Gli effetti del sangue elettrico e magnetico possono essere ansia, tachicardia, depressione, debolezza, crisi ipertensive ed altri sintomi apparentemente inspiegabili.
Possiamo facilmente immaginare che, quando i globuli rossi sono magnetizzati, si congestionino anche i filtri del sangue: fegato, reni, milza, polmoni e pelle.
Molti disturbi a questi organi, che a volte non trovano alcun riscontro clinico, andrebbero analizzati sotto quest’aspetto. Le cellule comunicano tra loro attraverso scambi chimici ed elettrici, ma anche attraverso scambi di vibrazioni sottili. Parte del ferro contenuto nell’organismo è trattenuto e riciclato da fegato e reni, parte è espulso. Quando questi filtri funzionano ancora bene, il ferro congesto viene espulso, perché non è “riconosciuto” come quello giusto. Può allora succedere che il ferro espulso sia superiore a quello introdotto nell’organismo con la dieta. Nessuna integrazione di questo minerale potrà eliminare il problema, se il nuovo ferro ingerito in tal modo sarà in ogni caso sottoposto a campi magnetici. La carenza di ferro porterà presumibilmente ad un’anemia misteriosa quanto resistente a tutte le cure. (Energie Sottili Roberto Zamperini).
Occupandomi di anemia e piastrinopenia, mi sono imbattuta sugli effetti dell’Aspergillus niger sul sangue; osservando infatti cosa succede nel sangue in presenza di Aspergillus, ho scoperto che le immagini (foto n.2) che già conoscevo della microscopia in campo oscuro riguardanti i globuli rossi in caso di esposizione a campi elettromagnetici, erano le stesse dovute all’invasione di Aspergillus niger. Da qui la deduzione che la presenza di campi elettromagnetici favorisca la crescita nel sangue di Aspergillus.
Gli effetti di questi miceti sull’organismo umano sono i più vari: si va dall’anemia all’asma, a malattie cardiovascolari.
Propongo a questo punto un’analisi dei rischi ambientali con esami delle fonti di inquinamento naturali e artificiali, rilevamento dei campi elettromagnetici in alta e bassa frequenza, verifica dei rischi sui lavoratori e sui degenti, indagini di laboratorio generali e specifiche per la ricerca di Aspergillus.
E’ inutile continuare a curarsi con i metodi della medicina tradizionale o omeopatica se non si risanano gli ambienti nei quali si vive o si lavora. Trovo molto efficace per il risanamento degli ambienti nonché per la pulizia energetica del sangue e dei corpi sottili l’utilizzo del Cleanergy® (strumento a trasmutazione energetica) ideato dal Dr. Roberto Zamperini , fondatore dell’ IRES (Istituto per le Ricerche sulle Energie Sottili) abbinato a terapie omeopatiche o allopatiche che il paziente è solito utilizzare.

La voce dell'architetto
GEOBIOLOGIA :una nuova scienza che viene dal passato.
Da oltre trent’anni studi e ricerche sono usciti dall’ambito del paranormale per configurare una scienza di frontiera che ha molto da scambiare con la nuova fisica e con una visione olistica del mondo. A questa “nuova” scienza che affonda le radici nell’antichità è stato attribuito il nome di GEOBIOLOGIA, in altre parole la scienza che studia le influenze delle radiazioni (telluriche, cosmiche, ecc.) su tutto ciò che vive (biosfera).
Il 70 % delle patologie è causato da perturbazioni del magnetismo terrestre, insieme con altri fattori ambientali. Tali anomalie determinano le cosiddette zone di stress tellurico, causando quelle che sono definite GEOPATIE, che comprendono una lunga serie di disfunzioni: dalla semplice emicrania alla stanchezza cronica, da alterazioni della funzionalità degli organi colpiti e del sistema immunitario a vere e proprie patologie croniche e degenerative.
Infatti, molti terapeuti e ricercatori che operano sia nell’ambito delle medicine cosiddette non convenzionali, ma anche in quella ufficiale hanno oramai accettato l’esistenza di queste zone.
A questo proposito dice Helmut W. Schimmel, medico e ricercatore tedesco: “ Sulla base degli esperimenti condotti finora le geopatie non sono idee cervellotiche. Solo persone con la mente ristretta potrebbero ancora ridere di loro. I fattori di disturbo geopatici dovrebbero essere introdotti nelle riflessioni diagnostiche e terapeutiche delle malattie. Secondo noi il giudizio di una malattia cronica senza l’inclusione dei fattori geopatici non è possibile. La geopatia assume un valore fondamentale senza il quale la diagnosi e la terapia delle malattie croniche rimane insufficiente”.
Ma da cosa sono causate queste anomalie del campo magnetico terrestre?
Semplificando per ragioni di spazio, si può affermare che queste sono dovute, oltre che da una sorta di reticolo di radiazioni telluriche (griglia di Hartmann, ma ne esistono altre), anche da anomalie geologiche come faglie e cavità, da corsi d’acqua sotterranei, giacimenti di minerali, particolari tipi di suolo ecc.
Si è accertato che le zone di maggiore pericolosità per gli esseri viventi sono quelle dove due fasce della griglia formano un incrocio (nodo k , k = kancer) e quando questi si sovrappongono ad una faglia o ad un corso d’acqua, inoltre con gli strumenti di cui disponiamo oggi, si è rilevato che su queste zone perturbate si ha un’alterazione di numerosi parametri chimico-fisici (ed energetici) ambientali e degli esseri viventi che vi sostano. A questo punto considerando l’uomo come un ricevitore e un condensatore di onde, è facile prendere coscienza delle INTERAZIONI che avvengono tra il nostro organismo e l’ambiente, a tutti i livelli (della materia, delle energie dense e sottili ecc.).
Naturalmente non tutte le zone perturbate hanno lo stesso grado di pericolosità, dipende infatti dalla intensità e dal tipo di radiazione, nonché dal tempo di esposizione. Particolare attenzione, quindi, va posta agli eventuali nodi che potrebbero trovarsi nelle zone di sosta e relax all’interno dell’abitazione (soggiorni, camere da letto), dove un’esposizione prolungata in uno stato di rilassamento o sonno, rende l’individuo molto più recettivo e “indifeso” a questi campi di onde radianti.
I metodi di rilevamento di queste zone perturbate sono essenzialmente di due tipi: diretti ed indiretti.
I primi si riferiscono all’analisi di parametri bio-fisici e chimici misurabili sugli esseri viventi (ph, pressione arteriosa, battito cardiaco, resistività della pelle ecc.) i secondi si basano su sistemi di rilevamento attraverso l’uso di sofisticati strumenti elettronici per la misurazione diretta di parametri fisici (modificazione della ionizzazione dell’aria, emissioni di onde elettromagnetiche, microonde, ultrasuoni, radioattività, componente verticale del magnetismo terrestre ecc.).

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