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MANIFESTO PER UNA BIOETICA LIBERALE
 
E’ possibile nel nostro paese una bioetica liberale, una bioetica – intendo – che ponga deliberatamente al suo centro il valore dell’autonomia individuale, che riconosca una netta divisione tra sfera della morale e sfera della legge, che coltivi un autentico pluralismo etico?


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Pre Festival di Bioetica 2024

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Video incontri e convegni dell'Istituto Italiano di Bioetica

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La Responsabilità come faro dell’amministratore pubblico che ha cura della collettività e del futuro. La parola a Paolo Donadoni, sindaco di Santa Margherita Ligure, in vista del Festival di Bioetica (27/28 agosto 2022)

“La Responsabilità è un pilastro fondativo dell’amministratore pubblico, che deve agire nella consapevolezza che ogni cosa è fatta per la collettività cui appartiene. Quindi Responsabilità vuol dire anche serietà nell’affrontare e risolvere i problemi”. Così Paolo Donadoni declina la parola Responsabilità dal suo punto di vista di sindaco di Santa Margherita Ligure, cittadina che ospita la sesta edizione del Festival di Bioetica (27 e 28 agosto 2022) organizzata dall’Istituto Italiano di Bioetica. Donadoni ha creduto nel Festival fin dalla prima edizione, condividendo lo spirito di una bioetica aperta al confronto con l’attualità. Partendo dal filo conduttore di questa edizione, ‘La Responsabilità’, abbiamo chiesto al primo cittadino a quali altre parole la associa.
“Se la intendiamo in senso bioetico, Responsabilità può essere associata a parole come ecologia o futuro, ovvero alla consapevolezza. Il grande tema oggi è costruire prospettive rispetto all’antropocene, cioè rispetto a questo rapporto squilibrato tra gli umani e il loro mondo vivente cioè la flora, la fauna, il pianeta in cui viviamo. Da tempo sappiamo che è una situazione completamente alterata che richiede la costruzione di nuovi equilibri; quindi la nostra Responsabilità sta nell’acquisire questa consapevolezza, nel diffonderla a livello di cittadinanza e nel pensare quale può essere il percorso. Perché le soluzioni che possiamo realizzare non sono immediate, si tratta di individuare percorsi da costruire per avvicinarsi ad un punto di equilibrio. Questo vuol dire pensare al futuro, capire che nel nostro presente con i nostri comportamenti e con il nostro agire stiamo costruendo il futuro di noi stessi e delle prossime generazioni. Ecco perché alla parola Responsabilità associo la parola futuro e la parola ecologia. Questo credo sia un faro che va posto come obiettivo anche dell’azione amministrativa. Santa Margherita Ligure, in particolare negli ultimi anni, sta cercando di valorizzare il suo profilo ambientale, green, di ecosostenibilità. Passo dopo passo cerca di migliorare questa sua caratteristica in modo che diventi anche qualità amministrativa. Penso ai risultati che hanno ottenuto certificazioni come la Bandiera Blu per la qualità delle acque legate alla balneazione e la Bandiera Lilla per la qualità dell’accoglienza delle persone con disabilita e per chi ha difficoltà motorie sul territorio. Penso al Primo premio nazionale dei comuni virtuosi per l’Impronta Ecologica Comunale e al Primo premio dei Comuni Ricicloni in Regione Liguria. Sono riconoscimenti che testimoniano un processo in atto di attenzione nei confronti dell’ambiente, che è il nostro grande valore visto che Santa Margherita Ligure è inserita in due straordinari tesori naturali: il Parco Terrestre e il Parco Marino di Portofino, due importanti riserve di biodiversità oltreché di bellezza da condividere con gli altri”.
L’emergenza sanitaria globale e le sue conseguenze entrano inevitabilmente in campo in questa conversazione, intrecciandosi con nuove ed eccezionali questioni, a questo proposito Donadoni sottolinea che “la grande pandemia e la crisi dell’antropocene, due criticità importanti che stanno segnando la contemporaneità, ci obbligano alla Responsabilità di costruire risposte concrete ed operative a partire dalla consapevolezza e adottando anche cambi di registro radicali. Oggi è necessario rifondare, poiché la situazione attuale è una delle più gravi e difficili con cui l’essere umano si è confrontato. In questo frangente ciò che deve emergere è il senso di comunità. Nella specie homo sapiens dobbiamo ricostituire un senso di fratellanza che vada aldilà dei confini di specie e che ci ricollochi all’interno del mondo vivente nel senso più ampio, dobbiamo capire che siamo una specie animale che vive insieme alle altre specie viventi, animali e vegetali. È un rapporto che va ricostituito nelle sue fondamenta per trovare nuovi punti di equilibrio in cui il progresso umano non sia necessariamente conflittuale nell’interazione con gli altri esseri viventi. Questo è uno dei grandi obiettivi che ci troviamo di fronte e che non possiamo delegare alle prossime generazioni. Dobbiamo farcene carico noi, con senso di Responsabilità, appunto!”.

Festival di Bioetica 2024

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