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MANIFESTO PER UNA BIOETICA LIBERALE
 
E’ possibile nel nostro paese una bioetica liberale, una bioetica – intendo – che ponga deliberatamente al suo centro il valore dell’autonomia individuale, che riconosca una netta divisione tra sfera della morale e sfera della legge, che coltivi un autentico pluralismo etico?


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Pre Festival di Bioetica 2024

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Video incontri e convegni dell'Istituto Italiano di Bioetica

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Maria Galasso e Ivano Malcotti illustrano il programma artistico della quarta edizione del Festival di Bioetica. di Tiziana Bartolini

Il Festival di Bioetica ha tradizionalmente dedicato attenzione all'espressione artistica, volontà che questa quarta edizione riconferma (Santa Margherita Ligure, 27 e 28 agosto 2020), nonostante le difficoltà che il Covid-19 pone da vari punti di vista, con un bel programma dal titolo "Nel cuore della cura". Maria Galasso e Ivano Malcotti hanno collaborato curando, rispettivamente, il progetto e l'organizzazione.
“Il Festival di Bioetica 2020 porta alla ribalta l'arte attraverso diverse espressioni - musica, danza, teatro - tante voci per una unica narrazione che veicola e desidera approdare ‘alla cura’, argomento di questa edizione, in modo progettuale perché richiama possibili altri interlocutori e in modo concreto perché la finalità è condivisibile e realizzabile”. Così la prof.ssa Maria Galasso, ricercatrice in ambito artistico, ci accompagna ‘dentro’ al progetto artistico da lei curato per il Festival. “Ho delineato aspetti imprescindibili che desiderano superare l'occasionalità degli eventi e, al tempo stesso, rimettere in movimento i contenuti affinché il progetto possa approdare in altri contesti veicolando la ricchezza di idee e quindi di cambiamento che il Festival offre. Il progetto è garante di tutte le potenzialità dell'uomo e della donna, delle loro libertà, mettendo in sintonia le varie voci che insieme hanno una unica coralità, quella di affermare la sostanza della democrazia in cui i diritti di espressione appartengono a tutti”. Il punto sta proprio nel dare sostanza, e fisicità, e senso alla parola ‘tutti’. “La complementarietà tra i diversamente abili riscatta l'uomo e la donna. Non più la distinzione penalizzante, ma alla ribalta un lavoro comune che acquista valore nel superamento dell'omologazione programmata e percettiva, scontata. Da questo punto di vista credo che la consueta mostra di arte che collegava l'opera all'autore debba essere vista in questo Festival 2020 come una mostra delle mostre, che si collegano a tanti soggetti a tanti autori, protagonisti di un'opera ben più complessa, quella sociale di trasformazione: evolutiva-etica della vita”.
In questa cornice teorica e sentimentale Ivano Malcotti ha collocato le scelte artistiche. “Il nostro punto di riferimento è stato senza dubbio l’opera e il modello operativo nella cura di uno dei massimi esperti di relazioni umane e di psicoterapia che è Robert Carkhuff, geniale continuatore e innovatore del grande insegnamento di Carl Rogers. Il titolo "Nel cuore della cura" ci sembrava la giusta sintesi del nostro interesse a toccare i fondamenti di questa formidabile arte che è la capacità di cura verso l’altro (specie umana, animale, ambiente). Lo facciamo attraverso le arti per rendere più ‘rumoroso’, il motore ‘silenzioso’ che è la solidarietà”. Un rumoroso silenzio che si connette alla bioetica, spiega Malcotti citando Carkhuff, “quando ci spiega le grandi abilità della cura ovvero, l’osservare, ascoltare, preparare l’ambiente fisico”. La scelta degli artisti e delle artiste rappresenta questo spirito e “ha voluto premiare lunghi percorsi riconosciuti di sensibilità - spiega Malcotti, presentandoli -. AllegroModerato è un’Orchestra sinfonica composta da musicisti con disagio psichico, mentale e fisico e da musicisti professionisti che si esibiscono in tutta Italia e all’estero, partecipando a numerosi concerti ed eventi di grande prestigio. Un successo, anche in termini di padronanza di sé e di risultati comunicativi, che spesso sorprende chi ascolta e che va al di là di ogni aspettativa. La performance di danza curata dal ballerino e musicista Demian Troiano Hackman sarà liberamente ispirata al mito di Orfeo ed Euridice, ovvero la storia dell'incontro/scontro tra diversità: fisiche, caratteriali, culturali, ancestrali. Un lungo processo di “cura” tra azioni e gesti rituali, che nasce e trionfa nella cooperazione verso un bene comune: dalla tenebra verso la luce. L’attrice e talentuosa poetessa Simona Garbarino declamerà le sue poesie ‘pedagogiche’ tratte dalla silloge ‘Poesie del risveglio’ dove si descrive sapientemente un mondo difficile da comprendere, in cui è problematico orientarsi e soprattutto trovarsi a proprio agio, sentirsi sicuri, ma è anche un mondo in cui si possono individuare e cogliere grandi bagliori di consolazione. L’attore Giorgio De Virgiliis toccherà il cuore del pubblico leggendo due grandi autori che hanno scritto pagine indimenticabili nella sensibilità verso il prossimo. Ma non voglio svelare altro perché il programma sarà ricchissimo”.

Programma artistico
Nel dettaglio, vediamo che la Tavola rotonda di giovedì 27 agosto, a Villa Durazzo, è preceduta da un saluto musicale con brani classici eseguiti al pianoforte da Alessandra Pani (ore 15). Giovedì sera (ore 21) presso l'Anfiteatro Bindi l'Orchestra da camera AllegroModerato esegue brani di musica sinfonica e quindi va in scena l'attore Giorgio De Virgiliis, seguito da una performance di danza a cura di Demian Troiano Hackman (ore 22,30). Per la sera di venerdì 28 agosto, sempre presso l'Anfiteatro Bindi, è previsto l'intervento musicale al pianoforte di Davide Piero Runcini, il contributo dell'attrice Simona Garbarino sulla poesia pedagogica e di Donatella Ferraris, che presenterà le esperienze musicali e le attività dell'Associazione Accademia del Chiostro. Chiude la serata (ore 22,30) l'esecuzione di arie d'opera del baritono Giulio Ceccarelli accompagnato al pianoforte da Enrico Grillotti.

Festival di Bioetica 2024

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