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MANIFESTO PER UNA BIOETICA LIBERALE
 
E’ possibile nel nostro paese una bioetica liberale, una bioetica – intendo – che ponga deliberatamente al suo centro il valore dell’autonomia individuale, che riconosca una netta divisione tra sfera della morale e sfera della legge, che coltivi un autentico pluralismo etico?


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Pre Festival di Bioetica 2024

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Un'intervista alla Dr. ssa Agnese Camilli per conoscere il Comitato Nazionale per la Bioetica e il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita

La Dr.ssa Agnese Camilli è coordinatrice dell’Ufficio di Segreteria del Comitato Nazionale per la Bioetica e segue il Festival di Bioetica (29 e 30 agosto 2019, Santa Margherita Ligure). A lei chiediamo di spiegare in modo semplice il ruolo e le funzioni del Comitato Nazionale di Bioetica.

“Il Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato costituito con decreto del 28 marzo 1990. Il Comitato svolge una serie di funzioni:
o In primo luogo supporta il Presidente del Consiglio nell’ambito delle materie di competenza;
o Approfondisce i profili scientifici, etici e giuridici dei problemi emergenti a causa del progresso scientifico e tecnologico nell’ambito delle scienze della vita e della salute dell’uomo, con metodologia interdisciplinare e impostazione pluralista;
o Formula dei pareri, anche ai fini della predisposizione di atti legislativi, per affrontare i problemi bioetici, avuto riguardo alla salvaguardia dei diritti fondamentali, della dignità dell’uomo e degli altri valori, così come espressi dalla Carta costituzionale e dagli strumenti internazionali ai quali l’Italia aderisce;
o Promuove una corretta informazione dell’opinione pubblica su temi così complessi e delicati.
La legge 11 gennaio 2018, n. 3 ha incluso il Presidente del CNB tra i componenti di diritto del Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali per le sperimentazioni cliniche sui medicinali per uso umano e sui dispositivi medici. A conclusione delle attività annuali presenta al Presidente del Consiglio dei ministri un rapporto sulle attività svolte, rapporto che viene trasmesso al Parlamento".

I temi affrontati dal Comitato sono di solito piuttosto complessi, ma di straordinaria attualità. Dal suo punto di osservazione c'è una sufficiente attenzione da parte dei/delle cittadini/e?
Il Comitato è estremamente attento ai rapporti con i cittadini che costituiscono il punto di riferimento iniziale e finale di ogni attività del CNB, anche quando questo viene interpellato per singoli quesiti da parte di Istituzioni dello Stato. Il CNB è dotato di un sito che viene quotidianamente aggiornato, ove viene pubblicata l’intera attività del Comitato affinché questa possa essere fruibile da tutti coloro che ne hanno necessità per approfondimenti o per semplice conoscenza. Il Comitato promuove, unitamente all’Istituto Italiano di Bioetica, le conferenze per le scuole ed anche questo Festival proprio al fine di divulgare la conoscenza della bioetica nella cittadinanza. Un ulteriore fondamentale profilo di attività del CNB è costituito dalla collaborazione di livello internazionale. Il Comitato è presente in tutti i principali ambiti di livello mondiale che si occupano di bioetica. Un dato che occorre certamente evidenziare è che il Comitato Nazionale per la bioetica italiano è tra quelli maggiormente presenti, nel panorama mondiale, a livello di problematiche approfondite.

C'è un tema, o qualche episodio, che negli anni di lavoro al Comitato l'hanno colpita in modo particolare?
I temi trattati nel corso degli anni dal Comitato sono tutti di grande attualità e investono profili delicati della vita. La cosa che mi ha molto colpito è, qualsiasi sia il tema, l’attenzione che viene posta nel dibattito per ogni singolo profilo del problema che si va ad analizzare. L’argomento oggetto di approfondimento è studiato in ogni dettaglio e possibile ricaduta. Ciò al fine di poter garantire la massima tutela possibile nei confronti dei cittadini e, in particolare, dei soggetti vulnerabili. Le discussioni che vengono affrontate sono certamente molto complesse e comportano un importante livello di discussione interna dovuta al confronto dialettico ed argomentativo su questioni di estrema delicatezza come è stata quella relativa al più recente parere in tema di suicidio assistito che ha visto il CNB impegnato ad offrire al legislatore strumenti di chiarificazione e riflessione etica in vista della possibile legiferazione.

Le chiediamo ora di spiegare in modo semplice il ruolo e le funzioni del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita.
Anche questo Comitato è un organismo di consulenza scientifica del Presidente del Consiglio. Ai sensi della normativa vigente al CNBBSV sono stati attribuiti vari compiti di consulenza e garanzia. In particolare, e sintetizzando, il Comitato esprime pareri, su specifica richiesta:
1) alla Commissione interministeriale di valutazione in materia di impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati;
2) alla Commissione interministeriale di valutazione in materia di emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati;
3) all’Ufficio italiano brevetti e marchi, in sede di valutazione della brevettabilità di invenzioni biotecnologiche;
Il CNBBSV, poi, in qualità di organo di garanzia per il rispetto dei criteri e delle norme tecniche per il funzionamento del laboratorio centrale per la Banca dati nazionale del DNA, compie le verifiche anche nell’ambito dei laboratori che alimentano il laboratorio centrale al fine di verificare gli estremi scientifici di funzionalità dei laboratori stessi. La legge 11 gennaio 2018, n. 3 ha incluso anche il Presidente del CNBBSV tra i componenti di diritto del Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali per le sperimentazioni cliniche sui medicinali per uso umano e sui dispositivi medici. Anche questo Comitato presenta annualmente al Presidente del Consiglio dei ministri un rapporto sulle attività svolte.

I temi affrontati dal Comitato sono di solito piuttosto complessi, ma di solito sono di straordinaria attualità. Dal suo punto di osservazione c'è una sufficiente attenzione da parte dei/delle cittadini/e?
Anche in questo caso l’attenzione alle istanze/problematiche che possano riguardare la collettività sono sempre poste in primo piano. In realtà il Comitato lavora per la collettività. Tutta la produzione è pubblicata sul sito affinché sia fruibile a tutti coloro che sono interessati.

C'è un tema, o qualche episodio, che negli anni di lavoro al Comitato l'hanno colpita in modo particolare?
Mi ha sempre colpito la piena attenzione che viene posta dai componenti del Comitato, tutti scienziati di valore assoluto selezionati sulla base delle competenze allo stesso attribuite per legge, a quelle che possono essere problematiche - anche solo eventuali - che possono venire a crearsi sia per la salute umana ed animale sia per l’ambiente. I componenti del Comitato ed il Presidente sono attentissimi ad agire anche in via previsionale ed approfondiscono le varie tematiche con netto anticipo rispetto alle possibili evoluzioni di settore. Il CNBBSV ha sempre seguito le applicazioni e gli sviluppi della Bioeconomia tuttavia, in questo momento, il Comitato sta, in particolar modo, promuovendo il coordinamento della strategia europea in questo ampio ed articolato settore, fondamentale per lo sviluppo economico italiano ed europeo. La Bioeconomia è composta dai settori di agricoltura, allevamento, foreste, pesca e acquacoltura e gli annessi settori di trasformazione della materia prima prodotta come l'industria alimentare, quella che lavora il legno, le bioraffinerie e una parte dell'industria marino-marittima. La Bioeconomia italiana è terza in Europa, dopo quella tedesca e quella francese, con un fatturato annuo di circa 330 miliardi di euro e quasi 2 milioni di posti di lavoro.
Il nostro Paese è, inoltre, secondo in Europa in termini di ricerca ed innovazione (come presenza nei progetti finanziati dalla commissione EU nell’ambito della Bioeconomia) e spesso il primo in termini di ricchezza in biodiversità, prodotti innovativi e di qualità immessi sul mercato, ma richiede maggiore coordinamento tra Ministeri e fra Ministeri e Regioni, come fra gli attori del settore pubblico e privato attivi nei diversi ambiti della bioeconomia. Al fine di porre rimedio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso, nel 2016, di dotare il Paese di una strategia nazionale, predisposta dai Referenti di 4 Ministeri (MIPAFF, MIUR, MISE, MATTM), dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dall'Agenzia per la coesione territoriale e da alcuni Cluster tecnologici nazionali. L’attuale Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ritenuto opportuno riprendere il lavoro già condotto, aggiornando la strategia presentata nel 2017, anche in funzione del nuovo piano di finanziamento della ricerca e innovazione europea (Horizon Europe) ed avviando un gruppo di coordinamento nazionale nell'ambito del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita di Palazzo Chigi, diretto a facilitare e monitorare l'attuazione della stessa sull’intero territorio nazionale.

 

 

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