Atti della I Conferenza Nazionale di Bioetica per la scuola
a cura di Maria Antonietta La Torre
Prefazione di Giovanni Berlinguer
Introduzione di Luisella Battaglia
Luciano Editore, Napoli 2004
Presentazione
Questo volume raccoglie gli atti della I Conferenza Nazionale di Bioetica per la Scuola, organizzata dall’Istituto Italiano di Bioetica, con il patrocinio del Comitato Nazionale per la Bioetica, sotto la Presidenza dell’On. Giovanni Berlinguer, svoltasi a San Leucio e Capua (CE) nei giorni 5-6-7 ottobre 2001, in collaborazione con la Seconda Università degli Studi di Napoli, con l’Istituto superiore di Scienze Religiose di Capua, con l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, con il Centro di Cultura “Oltre il Chiostro” di Napoli.
L’articolazione del volume riflette l’impostazione del Convegno, strutturato in diverse sessioni, ciascuna dedicata a un tema di particolare rilevanza, nel corso delle quali alle lezioni magistrali dei relatori si sono alternati gli interventi degli studenti, in un confronto che è apparso proficuo e stimolante ed ha evidenziato non solo il grande impegno formativo che le problematiche bioetiche richiedono, ma il forte interesse degli studenti, le cui produzioni sono state necessariamente qui selezionate soltanto per necessità di spazio e non di merito.
Il comune riferimento dei lavori preparatori nelle scuole e del Convegno è rappresentato dalla Convenzione sui Diritti dell’uomo e la biomedicina elaborata dal Consiglio d’Europa nel 1996, anche nota come Convenzione di Oviedo, che è parso l’ideale punto di partenza per la riflessione etica sui progressi della biologia e della medicina. Nel documento si rileva, del resto, “l’importanza di promuovere un dibattito pubblico sulle questioni poste dall’applicazione della biologia e della medicina e sulle risposte da fornire” e si individuano nodi problematici su cui è parso utile interrogarsi e spingere gli studenti a riflettere: il rispetto dell’integrità di ogni persona, senza discriminazioni, la necessità di garantire l’accesso equo alle cure sanitarie, il principio del consenso libero e informato a ogni trattamento sanitario, la tutela della privacy, specie in relazione alle nuove ricerche nell’ambito dell’ingegneria genetica, i fondamentali principi di tutela degli individui sottoposti a sperimentazione per finalità di ricerca, l’esclusione della finalità del profitto da qualsiasi impiego del corpo umano (o di sue parti). In particolare, si sottolinea che la ricerca su soggetti umani deve essere intrapresa soltanto quando non vi siano alternative possibili e in ogni caso sotto un controllo rigoroso di accettabilità etica, oltre che scientifica. Tale Convenzione si ispira, come è evidente, alla Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo: da ciò anche il titolo del presente volume, che presenta i risultati della prima di una serie di ulteriori iniziative, che si soffermeranno su ambiti di riflessione più specifici.
Il Protocollo d’intesa stipulato tra il Muir e il CNB nel 1999 sottolineava d’altronde l’esigenza di diffondere nella scuola le questioni problematiche poste dalle nuove frontiere della scienza con particolare riferimento ai “problemi sollevati dall'uso della biotecnologia”.
A tali documenti si è ispirato l’Istituto Italiano di Bioetica, che dal 1993 è impegnato in attività di divulgazione, formazione e ricerca sui temi di bioetica medica, animale e ambientale e propone occasioni di riflessione sui problemi morali, sociali, giuridici generati dai recenti sviluppi delle scienze bio-mediche. La crescita delle competenze tecniche, difatti, non si è accompagnata ad un parallelo sviluppo delle capacità di elaborare soddisfacenti valutazioni etiche delle loro conseguenze. Tuttavia, l'incremento delle conoscenze pone quesiti inediti e obbliga a scelte non rinviabili, le quali richiedono una riflessione che riguarda non solo la tradizionale etica medica, ma, più in generale il "diritto alla vita" nei suoi molteplici aspetti. La coscienza dell'accresciuto potere dell'uomo sull'ambiente e dei rischi generati da un uso acritico delle scoperte scientifiche suscita interrogativi che coinvolgono ciascun individuo, col suo personale sistema di valori, e l'intero corpo sociale, nella molteplicità delle sue articolazioni; pertanto, l'analisi di tali quesiti richiede un approccio di tipo pluralistico e interculturale, aperto al confronto e al dialogo con gli orientamenti più diversi.
A tali documenti si è ispirato l’Istituto Italiano di Bioetica, che dal 1993 è impegnato in attività di divulgazione, formazione e ricerca sui temi di bioetica medica, animale e ambientale e propone occasioni di riflessione sui problemi morali, sociali, giuridici generati dai recenti sviluppi delle scienze bio-mediche. La crescita delle competenze tecniche, difatti, non si è accompagnata ad un parallelo sviluppo delle capacità di elaborare soddisfacenti valutazioni etiche delle loro conseguenze. Tuttavia, l'incremento delle conoscenze pone quesiti inediti e obbliga a scelte non rinviabili, le quali richiedono una riflessione che riguarda non solo la tradizionale etica medica, ma, più in generale il "diritto alla vita" nei suoi molteplici aspetti. La coscienza dell'accresciuto potere dell'uomo sull'ambiente e dei rischi generati da un uso acritico delle scoperte scientifiche suscita interrogativi che coinvolgono ciascun individuo, col suo personale sistema di valori, e l'intero corpo sociale, nella molteplicità delle sue articolazioni; pertanto, l'analisi di tali quesiti richiede un approccio di tipo pluralistico e interculturale, aperto al confronto e al dialogo con gli orientamenti più diversi.